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Il dolore che senti non è da correggere... è da ascoltare.

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Ti è mai capitato di sentire una fitta alla spalla, di quelle che ti impediscono di alzare il braccio come vorresti, e allora cerchi di “scioglierla” stirandoti, correggendo la postura, magari col pensiero fisso che “deve passare”? Oppure un dolore al ginocchio, che non ti sostiene più come prima, e inizi a temere che qualcosa si stia rompendo? O ancora peggio una sensazione di bruciore, magari all’altezza del fegato, una tensione interna che si ripresenta ciclicamente, soprattutto nei momenti in cui ti senti sotto pressione, arrabbiato, trattenuto?


Quello che ci viene insegnato è: cerca di sistemarti. Trova subito il modo per “aggiustare” il sintomo...toglilo!!!


Ma io ti propongo un’altra strada...una strada forse più scomoda all’inizio, ma molto più vera.

Non devi risolvere, devi rimanere.

Viviamo immersi in una cultura che ci dice che il dolore è un problema, che se c’è una tensione, allora c’è qualcosa che non va...che bisogna agire, reagire, sistemare,

ma il corpo non funziona così. Il corpo non è un meccanismo da regolare. Il corpo è un messaggero.

E ogni dolore è un messaggio che aspetta di essere ascoltato, la tensione non è un errore., ma è il tentativo che il corpo sta facendo per dirti qualcosa.

Quando senti un dolore o una tensione ricorrente, lì dentro c’è una parte di te che sta chiedendo attenzione, magari non ha parole, ma ha una densità, un’energia, un suono muto che pulsa da dentro.

E non devi nemmeno per forza capirla. Non serve intellettualizzarla.

Serve starci...respirarci dentro...restare in contatto, anche solo pochi secondi.

Questa capacità si chiama, nel linguaggio tecnico, Enterocezione: è il modo in cui porti l’attenzione dentro al tuo corpo, e non solo su di esso. Non è necessario conoscere il termine, ma se vuoi approfondirlo, arriva fino in fondo a questo articolo.


E cosa accade quando ascolti davvero una tensione? A volte poco, a volte moltissimo.

Può succedere che quella parte inizi a rilassarsi, aprirsi, cambiare consistenza, come se il solo fatto di essere sentita, finalmente, la aiutasse a riorganizzarsi. Non sempre sparisce il dolore, certo., ma qualcosa cambia...una micro-integrazione, un allineamento impercettibile, ma reale.

È come se il corpo ti dicesse:“Grazie. Ora posso cominciare a fidarmi di te.”

Non è magia. È il corpo che ritrova la propria ragione e la propria iniziativa.

Guarire non significa tornare “come prima”: significa accogliere ciò che sei adesso, anche se duole, anche se stringe. Significa non escludere nessuna parte del tuo sentire, nemmeno quella che ti fa più paura o fastidio.

Smetti di correggerti & Inizia a sentirti.

Questa è la vera evoluzione & il tuo corpo lo sa.



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📎 Read this article in English: "The pain you feel isn’t something to fix. It’s something to listen to."

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